stelli-sul-mare_chiringuito_genova-4-300x200La spiaggia è quasi vuota e il mare quasi nero.
Qualche straniero ancora in viaggio. Una ragazza con il cane. Alcuni corrono in corso Italia. Poi ci sono loro, quelli che in spiaggia ci vivono. Se fossimo in un bar sarebbero gli avventori fissi, quelli di cui si sa tutto, non solo cosa bevono. Questi in spiaggia ci vanno sempre, basta che non piova. E’ sufficiente qualche raggio di sole.
La casa ce l’hanno, ma preferiscono il lido. Soprattutto da aprile a settembre, come se la sabbia fosse un’estensione delle loro case. Lì chiacchierano, giocano a carte, e prendono il sole. Principalmente sono amici e si sdraiano vicini, ma poi ci sono delle rivalità nel gruppo. I maschi alfa si scontrano, le più sciantose litigano perché vogliono tutte le attenzioni, ma sia gli uomini che le donne si guardano attorno. Divergono i giudizi, ma gli argomenti sono gli stessi: un topless, un taglio di capelli, i muscoli di un palestrato, qualche bacio un po’ più osé sul bagnasciuga.
L’età media è sui cinquanta, ma ci sono dei picchi.
La più giovane ha trent’anni, più matura dei coetanei, forse perché non è di qui. Non ci riesce a parlare di aperitivi e discoteche. Ogni tanto ci prova, ma poi il ragazzo di turno si mette le cuffiette e neanche l’ascolta più. Troppo preso dalle sue hit. Troppa fatica. E’ molto carina certo, ma alle ragazze della sua compagnia basta offrire da bere per ottenere ciò che vuole. A quel punto lei torna dagli habituè, che inizialmente la prendono in giro. Ma la fanno sentire subito a suo agio. Capita. Lusingata.
E poi c’è lei: la signora di novantadue anni. E’ la prima che si nota sul litorale. La sua pelle è stata così cotta dal sole da divenire dura, pare cuoio lavorato. Mi piacerebbe toccarla, forse poi ne avrei paura. L’anziana parla con tutti, a parte il fatto che ha un leggero tremore immagino dovuto all’età, sembra in ottima salute. Sa di essere la regina e dietro i suoi occhiali neri dispensa consigli, come un buon allenatore.
A volte nella vita qualcosa rende più incredibile ciò che è già straordinario. La signora nuota. Arriva fino alla boa a dorso. Non quella dei bambini, quella lontana. Quella che si fa fatica e si rimane senza fiato e qualche secondo ci si appoggia per riposare prima di tornare a riva.
Quando entra sembra che strisci verso il mare, come fanno le tartarughe. Un bellissimo esemplare. Per uscire però ha bisogno che l’aiutino in due, che la portino fuori dall’acqua. A volte entra con la camicia, il copricostume e aspetta a riva che le si asciughi sulla pelle.
Non riesco a non pensare: “E se il suo cuore non dovesse sopportare la fatica? Se quelle onde di settembre la stancassero troppo? E quella luce diffusa l’accecasse tanto da non riuscire a tornare?”
Forse le piacerebbe finire così, dentro al mare. O non ci pensa proprio perché sa che non succederà lì.
Guardarla da riva è comunque meraviglioso. Ogni sogno sembra realizzabile e tutto più raggiungibile, anche l’amore.

 

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