thIn via Venti settembre neanche la tv funziona in modo normale. Manca l’antenna. Quindi tutti se ne mettono una sul tetto. Io che delego queste cose a papà mi son trovata con un digitale satellitare che mi nega da sempre enormi gioie. Il fatto che io veda Al Jazeera channel, Tele Foggia, Iran Tv, Abu Dhabi channel, non mi permette di vedere la SetteD dove una volta c’era la mitica Fiammetta Fadda o le repliche di Sex in the City. Per confermare la regola che non vedo i canali che mi interessano, ecco che da dicembre entra in pista una nuova tv che col satellitare non si prende: Agon channel. La prima particolarità è che viene trasmessa da Tirana. L’editore Francesco Becchetti, che si occupa di energie rinnovabili e squadre di calcio inglesi tanto da essere considerato in Albania come un nuovo Berlusconi, ha avuto sicuramente un’idea che gli permette di spendere meno e creare una sorta di nuova dimensione della tv. Ma in questa “Agon,” che a Tirana significa alba, cosa c’è di nuovo? Niente. E’ questo il bello. La tv raccoglie tutti coloro che in Italia non erano soddisfatti dei loro contratti: Simona Ventura, Sabrina Ferilli, Pupo, Maddalena Corvaglia, Giancarlo Padovan…e poi fornisce un’occasione a conduttori meno noti come Marco Senise, uno dei collaboratori di Forum, o Veronica Maja conduttrice dello Zecchino d’oro. Gli studi sembrano piccini, ma vengono potenziati soprattutto dalle grafiche video. Quello che trovo fantastico è la strizzata d’occhio al passato e la natura trash del palinsesto.

My Bodyguard è il reality più grottesco che io abbia mai visto. Che nella scala di valutazione di uno show di questo tipo è tanto. I concorrenti sono metà albanesi e metà italiani. E più che per diventare bodyguard sembra che nella trasmissione siano preparati ad affrontare l’imminente terza mondiale. Bonificano case e fuori strada dalle bombe, fanno esercitazioni alle cinque del mattino nelle campagne innevate vicino a Tirana, si beccano secchiate ghiacciate se non passano le prove nella diretta e trovano attentatori in ogni dove. Tutto questo per far da guardie del corpo a Lori Del Santo. O per salvare la Corvaglia dai fan sfegatati.. i concorrenti in divisa mimetica nei day ed in abito nero nel serale sembrerebbero invece più preparati per proteggere il presidente degli Stati Uniti. Manco Kevin Costner nel film con la Houston.

La fortuna fa 90 è un quiz alla Mike Buongiorno, che mi fa venire una forte nostalgia sommersa come sono dalla tv italiana da tutti quei pacchi e pacchetti ed ingrassata ed infastidita da cuochi in ogni dove. La conduttrice Sonila Meço sembra uscita da un film di Almodovar e la sua bellezza picassiana viene sottolineata dalle mise tutte albanesi che veste. Dulcis in fundo si vince una Fiat 500 e non cento miliardi di milioni di euro. Un po’ come negli anni ’60. O come nei programmi di Iva Zanicchi in cui al grido di Cento Cento si vinceva l’arredamento di casa.

Tutto questo io non lo posso vedere, ma voi sì, basta che abbiate il digitale terrestre. A proposito dovrebbe essere iniziato il tg della Dubai television…

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