mc chickenCi siamo. Ha cantato. Stamane sembra peggio e prima del solito, malgrado ieri sera mi sia tenuto leggero. Ultimamente il pasto è terribile. Per quanto Giovanni Paradello quando arrivano le scolaresche dica che noi abbiamo il miglior mangime del nord Italia, io ho le mie riserve. Mi sgranchisco un po’ le zampe e mi metto all’ingresso del mio ricovero mobile, come lo chiamano loro. Sempre Paradello, che è il padrone di tutto l’ambaradan, parla di libero accesso, ma in realtà questa è una vera e propria gabbia. Per fortuna la televisione del guardiano è accesa 24 ore su 24. È anche abbonato a Premium perché fan del Grande fratello. Io da qui vedo lo schermo perfettamente, tanto che mi son fatto una cultura generale. Tg, reality, talent, programmi culturali su Rai tre, serie tv: sono preparatissimo. Ma lo spettacolo che preferisco è dal vivo: la nostra processione mattutina.
Alle 5 i galli son già fuori e alle 6 danno la sveglia. Stanno in una zona a parte per evitare casini con le galline.
Le prime ad uscire son proprio loro, se no quelle ci metterebbero un’ora a venir fuori dalle stanze da notte, come le chiamo io. Le donne sono tutte uguali: cosa mi metto, ieri nel pascolo ho avuto l’impressione che il gallo mi guardasse, ma ti sembro ingrassata, etc etc. Però devo dire che, malgrado tutto, son sempre un bel vedere.
Poi tocca ai Capponi, i palestrati come li chiamo io, che a noi polli normali neanche ci rivolgono la parola. Qualche giorno prima del Natale ne ho visto uno che sarà stato tre volte me. A Santo Stefano è partito, chissà per quale destinazione. Hanno poco da fare i fighi, io lo so perché sono così gonfi. A parte quello che gli danno da mangiare, che Paradello dice che è tutto naturale, il fatto è non son più come noi. Cioè Enry, che è il mio migliore amico e si è trasferito qui pulcino mi ha detto che gli fanno una cosa terribile perché ingrassino e perché le carni siano più morbide. Ma Enry ne racconta tante, deve avere la fantasia ipertrofica. Ce n’era uno l’altro giorno a Dica 33. Infine quando usciamo noi polli, la fattoria ad agricoltura biologica Paradello è al completo. Un’aria di pascolo all’aperto di almeno 4 metri per ogni capo, che viene rinnovata in modo da conseguire una gestione integrata: bioritmi, buon aria e luce naturale. Detta così sembrerebbe un hotel a cinque stelle, ma non lo è. Oddio non si sta male, poi io sono uno che dove mi metti sto. Come ho detto c’è anche la tv. Poi l’importante è socializzare ed io ho travato Henry che è un vero amico. Lui viene da un allevamento non biologico. Dice che lì accadono cose orribili tipo che neanche ti muovi dalla gabbia ed ogni pollo ha una lampadina che gli dice se è giorno o notte. Pare che invece di mangiare si facciano delle gran siringate di roba proprio come i tossici. Invece la nostra giornata è abbastanza libera in quei 4 metri. Poi in fattoria succedono un sacco di cose. Per esempio spesso arrivano le scolaresche che fanno le gite qui. Io non lo capisco tanto, che se andassi fuori mi piacerebbe vedere la Torre di Pisa o qualche mostra di pittura. La mia sensazione è che il biologico sia un po’ una montatura, ma con tutta la crisi che c’è io temo che per guadagnare si faccia questo ed altro. Sempre Henry dice che c’è il boom, è una moda e gli uomini stanno tornando a fare i contadini. Comunque Giovanni Paradello quando presenta è sempre impeccabile in completo blu: non sembra come i contadini del reality la Fattoria. Qualcuno dice abbia una Porsche con gli interni in pelle di pollo, qualcuno che sia vegano. Le maestre infatti vanno tutte in brodo di giuggiole e i bambini fanno dei disastri. Anche noi facciamo dei viaggi d’istruzione. Dopo sei mesi ci portano in un’altra stanza e si parte da lì. Ieri è stato il turno di Henry. Salutarlo è stato uno strazio, ma son contento per lui, il Dott. Paradello l’avrà mandato a Parigi. Oggi tocca a me. Eccolo il fattore, si sono io, quello che guarda sempre Passepartout. Se si potesse vorrei un biglietto per Parigi. Avrebbe qualcosa da darmi contro i vuoti d’aria?
Lei evitava di andare da Mc Donald perché faceva ingrassare. Ma quel giorno era domenica e in via Venti era tutto chiuso. Sul cartello menu scintillava tra il rosso, il giallo e il clown un nuovo panino con pollame di agricoltura biologica. Se le inventano tutte, pensò. Domandò alla ragazza in cassa se la provenienza fosse veramente la fattoria Paradello come pubblicizzato. La commessa non lo sapeva. Se vuole lo chiedo al responsabile, disse. Lei si sedette e gustò il panino non pensando più alla provenienza di quel pollo.

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