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Giovanna, come prima cosa della giornata, ha dato subito un bacio a Marco. In settimana non sempre ce la fa, gli orari son diversi. Dopo aver fatto l’amore, ancora senza il reggiseno, ha scongelato le brioches integrali al miele e preparato il caffè. Poi si sono vestiti, hanno preso le chitarre, il canzoniere e sono partiti con la loro Vespa per i colli. Lì si baceranno ed ascolteranno le canzoni con le cuffiette. Quelle con cui si son conosciuti, le loro preferite. Poi lei gli leggerà brani dai suoi libri e lui le racconterà come è andata la settimana. E poi si baceranno ancora. E ancora.

Non sono neppure le dieci del mattino ed Elena ha già chiamato Euronics, Trony, Unieuro, Mediaword e alcune Ipercoop della città. Si sente maledettamente sola e soprattutto detesta che il resto dell’umanità sia a schitarrare Battisti su un prato, mangiando salsiccia. Allora vuole fare un acquisto grosso ed importante. Un Iphone Se oro rosa. Da un po’ voleva passare da Android a Mac. E allora, proprio oggi, nel giorno della Liberazione, lo vuole assolutamente, ma sembrerebbe che tutta la città abbia condiviso quel desiderio. Quindi, un call center dopo l’altro, fa impazzire i poveri impiegati che quel giorno, con la testa e con il cuore, vorrebbero Battisti, il prato e la salsiccia. “No, guardi, al massimo c’è oro, ma 32 giga, non 16 come lo vuole lei”. “Signora, è il 25 aprile, già tanto che siamo aperti.” “Sì, ne abbiamo uno, ma venga al più presto perché sembra che si regali oggi”. Laura parte, attraversa la città, entra direttamente nella zona telefonia del supermercato e chiede: “No, il modello che vuole rimane solo nero”. “Ma al telefono una sua collega, mi ha assicurato…”. “Avrà capito male”. “Io non ho capito male? Capito?!!!“. “Controlliamo allora, ah…. la collega si riferiva a quello in esposizione, ma non può acquistarlo fino a martedì e sinceramente glielo sconsiglio, non è come quello imballato”.

Amedeo oggi si è svegliato alle 6. 15. Come tutte le mattine appena ha aperto gli occhi ha pensato a Maria che ormai non c’è più dal 2011. Una sera se l’è portata via, quando aveva 71 anni. Ora Amedeo cammina sotto i portici della sua città, guarda le scritte, i fiori, le frasi, i nomi dei partigiani e pensa che dovrebbe essere così tutti i giorni. Che la memoria è il senso della vita, della sua in particolare. Che non fa altro che ricordare. Che possiede solo il passato e che i ragazzi di oggi, invece, pensano solo al presente. E si perdono tanto.

Francesca si è svegliata tardi. In testa, da subito, l’idea di cosa significhi liberazione. Lei si è liberata da certi pesi, da ostacoli, impegni, seccatori, ha liberato stanze dalle sue cose, a volte si è liberata dei vestiti, vicino a Taranto ha liberato un’ancora e spesso si è liberata da certi rimorsi.

Ma ci sono cose, da cui non riesce proprio a liberarsi.

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