io e bono

Il ventiduesimo Festival della poesia di Genova, con mio grande rammarico, si è appena concluso. Per me è stato:
Poetry slam con gli orsi che leccano via la tristezza di Filippo Balestra e i giovani poeti che bevono birra nel meriggio del cortile del Ducale
Gli amorazzi di Max Manfredi e le giacche, poesia pura, del direttore artistico Claudio Pozzani
Alda Merini che, attraverso la voce di Alessio Boni, mi racconta di amori infelici che sembrano i miei. Che se già era la mia poetessa preferita prima, dopo avermi fatto conoscere quel gran bono del Boni, non posso che ringraziarla per sempre.
A chi mi chiede
quanti amori
ho avuto, io rispondo
di guardare nei boschi
per vedere in quante
tagliole è rimasto
il mio pelo.
A. Merini
Sembra di sentire il mio Piero Ciampi che canta Tu no, tu no, tu no…ma no, tu no, tu no, tu sei Bobo Rondelli!
Mi son persa la gita al Vittoriale di D’Annunzio ieri, ma partenza alle otto e mezza di domenica mattina… manco per i poeti!
10 giorni così, portano persino la Minavagante, su una spiaggia libera attrezzata, a comporre..
Spiaggia di giugno
Chi si cambia impacciato col metodo dell’asciugamano, che è il più vecchio del mondo, ma è un attimo che ti cada di mano
Chi, invece, tra topless, perizoma e tribale sopra al sedere, sarebbe meglio, se qualcosa, non ce lo facesse vede
Quelli che bevono la Ceres alle 13, sotto il sole, che non ho mai capito come fa a reggergli il cuore
Quelle che costume, copricostume ed infradito devon essere tutti uguali, un rito! e quelle che, ci vengon in reggiseno, malgrado quello dentro, non sia neanche bello pieno
Quelle che il culetto, sulla pedana tutto l’inverno, l’han reso perfetto. Ma anche quelle che, pur se magre, son piene di cellulite e raccontano alla vicina “Sa, è colpa della gastrite”
Le russe che si vede son lì per rimorchiare e le italiane, che si vede meno, ma comunque vanno in spiaggia per beccare
I palestrati che, se il risultato è questo, era meglio se si mangiassero, di lasagne, strati
E quelli che si fan i selfie, Dio mio, che per fortuna non ce li ho tra gli amici di facebook, io!
E tutti, con quegli strani occhiali polarizzati, mi fan sentire come se ad un film dei Vanzina, fossimo destinati
Nessuno, a giugno, viene in spiaggia per il mare, poveretto. E infatti appare vuoto, solo e anche un poco freddo.
M.V

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