13883669_10154195100331690_1986051954_nIl 1 agosto è il giorno della partenza, ma io snobbo la Spagna, meta privilegiata per questo 2016, e non ho un biglietto aereo per Berlino che è sempre stata la destinazione di tutte le mie estati. Malgrado questo, decollo anche io, pur senza lasciare via Venti Settembre 20. Ed eccomi trasferita da ventialventi.myblog.it a ventialventi.it. Per riarredare l’ormai famosa stanza d’albergo, ho passato ore ed ore nella foresta di WordPress, stanca e perduta e soprattutto preoccupata di non trovare l’uscita. Ma come capita per ogni innamoramento, appena ho incontrato il mio template non ho avuto dubbi. L’aspetto esteriore, come vedete, è rinnovato: ho puntato sul nero che smagrisce, il bianco che è sempre elegante ed il rosso che alle bionde sta benissimo. L’archivio raccoglie tutti i miei articoli rimessi a nuovo e catalogati proprio come le mie 97 scatole di scarpe, battezzate paio per paio. Divano nuovo e puff in coordinato. Vetrinetta doppia, dato che i profumi sono sempre di più. Che se già li ho usati per condire i cibi, prima o poi, in mancanza di champagne ghiacciato, li berrò come faceva Piero Ciampi. Ma un problema permane: l’aria condizionata. Un po’ perché costosissima, soprattutto l’installazione, un po’ perché son contraria concettualmente, tutti gli anni cerco di resistere e tenere duro fino a quando il caldo non cala. Staziono dunque tra due ventilatori puntati ad est ed ovest: l’effetto è quello di essere sul ponte di una nave. Qualcosa tra il Cinastic di Vinicio Capossela ed un posto ponte in traghetto verso Mykonos. Ma, malgrado io canti a braccia aperte tra i due getti d’aria My heart will go on, non ci sono strategie vincenti per combattere i 4o gradi. Le ho provate tutte. Di giorno uso lo spruzzino come fossi in spiaggia. Ma di notte, posso solamente sperare di non perdere la testa. La scorsa settimana mi son svegliata alle quattro completamente sudata dopo che uno tsunami aveva distrutto via Venti Settembre, scarpe, profumi e, soprattutto, il nuovo sito. Pensai subito di dover riossigenare il cervello con un po’ d’aria fresca. E dato che dal cavedio non ne entra un filo, l’unica soluzione è stata andare a dormire sul pianerottolo. Apparecchiato il mio rifugio notturno, ho sognato per un’oretta secca, senza interruzioni. In tempo per fuggire in casa, prima che arrivassero: la coppia di commercialisti alla mia destra, il  70 enne in fondo al pianerottolo che mi fa la corte, la nostalgica sarta albanese dell’ultimo interno e l’odioso ragazzino secchione al mio dirimpetto.
Insomma tutti coloro che popolano questa casa, strana come me.
Buon viaggio.

 

Comments (2)

  1. Ciao! Sono quella che volevi far cantare a tutti i costi sabato sera 🙂 Visto che sono venuta a trovarti? ;-))) In bocca al lupo per la tua avventura virtuale e pure per le tue vacanze!! 🙂 Alessandra

    1. Grazie Alessandra! ero così dispiaciuta che non c’eravamo salutate sabato sera. Grazie di essere passata da Venti Settembre 20 e crepi il lupo!
      Torna a trovarmi presto e, soprattutto, cantami una canzone!!!
      Un abbraccio,
      La Minavagante

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