Registi, scrittori, autori che hanno immaginato il futuro lo hanno pensato costellato di scimmie, grandi fratelli, società distopiche, dittatori, reti telematiche più simili a ragnatele che ad internet, donne mostruose e bellissime a capo dell’universo.
Ma nessuno pare esserci andato veramente vicino.
Nemmeno Kubrick nel passaggio di 2001 Odissea tra passato, scimmie, ossa, Strauss e spazio.
Anche se Stanley un po’ ci becca sempre.
Perché il futuro, che è oggi rispetto a quella scena, qualcosa con le ossa ha a che fare.
Solo se si parla di ossobuco però.
Infatti dopo la mucca pazza, il risotto che lo vede protagonista è tornato in voga nelle trattorie.
Il futuro, ovvero il presente, è dei cuochi.
Delle ricette.
Delle colture a chilometro zero.
Degli antiOGM.
Del fai la spesa lì invece che da un’altra parte.
E soprattutto dei piatti postati su facebook.
Quando si avvicina la sera sulle bacheche appaiono filetti al pepe verde, torte decorate, ravioli di pesce.
Un tripudio di pietanze fotografate.
Dal mio punto di vista, avrei preferito i dittatori.
Io che faccio la spesa da sola nel week end e deve durare tutta la settimana.
Per me, che scegliere carne e pesce significa Simmenthal o tonno.
Io che mangerei solo polveri perché mio padre, malgrado le mie forme giunoniche, mi ha inculcato la mania della manichèn.
Io che penso che il cibo fotografato, anche nel suo massimo splendore, sia sempre un orrore.
D’altra parte queste foto sono l’omaggio massimo agli chef, i nuovi guru della società.
In libreria lo spazio dedicato ai cuochi è più grande di quello dedicato alla storia.
Se è vero che siamo quel che mangiamo, ammetto, con una certa fierezza, di essere un qualcosa di chimico che potrebbe essere comprato ugualmente in farmacia o all’autogrill.
Ma ora, anche la tv è completamente intasata da trasmissioni di cucina.
E lo chef è il riferimento per eccellenza.
Ci sono cuochi per tutti i gusti, quello severo che terrorizza, quello bello un po’ in carne e piacione, quello tatuato, quello hipster.
Ecco, io non voglio affidare la mia intelligenza ad uno, solo perché sa tagliare le verdure a la julienne.
Cosa nasconde la società dei cuochi?
Davvero l’unica soluzione al vuoto delle nostre realtà devono essere le pance piene?
Allora riempiamole di baci, fiori, profumi, silenzi e violini.
Sarò la prima a mettere il mio like e a condividere.

Comments (1)

  1. Cara venti per venti. I dittatori ci sono ma non si vedono. Questi impongono un paese di cuochi scadenti un tanto al kilo. Consiglio una serata a base di zuppa… Notte … Notte …

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