13 agosto Lunedì.
Mi sveglio con una sensazione di grandissima energia.
Sono le 9.30, un po’ più tardi della mia solita sveglia, ma ne valuto gli aspetti positivi.
Posso finalmente fare le cose che vorrei, dato che mi sono preso una settimana di ferie.
Avendo uno studio grafico la potrei  prendere in ogni momento, ma mi piace la sensazione di essere come gli altri.
E soprattutto di essere come lui. O forse di essere lui.
Lei invece finirà di lavorare alle 18, sta curando un grande evento.
Un ferragosto in una casa di nobili milanesi, venuti nell’entroterra ligure per festeggiare i loro 50 anni di matrimonio.
Deve seguire l’evento in ogni suo dettaglio: dalla tovaglia alla musica.
Ma alle 18 si libererà.
Potremo cenare insieme.
Anzi, meglio, cucinerò per lei. Non è troppo tardi per andare al mercato e comprare del pesce fresco, potrei farle degli spaghetti al sugo di mare.
Lei che a casa lo fa per tutti, questa volta potrebbe godere della mia abilità culinaria.
E rilassarsi, magari andare a dormire presto, cosa che non si può permettere mai.
Dorme nelle pause, lei.
Tra una febbre della grande e un litigio con suo marito, tra una fiaba alla piccola e un evento da strutturare.
Dopo l’abbondante spesa di pesce prendo un caffè con una amica.
Di quelle che ti guardano come uno spreco.
Non smette mai di dirmi quanto sbagli in quella relazione.
Leggo nei sui occhi chiari la pretesa di dire “Sono io quella giusta, non lei“, ma senza averne il coraggio.
Ci salutiamo alle 17.
Comincio a pulire il pesce.
Poi a cucinarlo.
Nessuna notizia.
Alle 8 è tutto pronto per buttare l’acqua della pasta.
Il telefono squilla.
Dice che deve fare un sopralluogo urgente con lo chef per verificare qualcosa nella cucina della villa.
“Sai come sono questi chef stellati, sopratutto ora che se accendi la tv ce n’è uno che impiatta su ogni canale.
Ci vediamo domani, va bene.
Abbiamo tutta la nostra settimana, va bene.
Non sai come mi dispiace, va bene.”
Rimango a guardare gli scampi ben scottati nel vino bianco.
La bottiglia aperta e fresca di condensa coi due bicchieri vicini.
O sono gli scampi, la bottiglia e i bicchieri a guardare me.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *