I fiori del natale

Vieni, o Bellezza, dal profondo cielo
o sbuchi dall’abisso? Infernale e divino
versa insieme, confusi, carità e delitto
il tuo sguardo: assomigli, in questo, al vino.

Racchiudi nei tuoi occhi alba e tramonto. Esali
profumi come un temporale a sera.
Sono un filtro i tuoi baci, la tua bocca un’ampolla
che l’eroe fanno vile e il fanciullo ardito.

Esci dal gorgo nero o discendi dagli astri?
Il Destino, innamorato, ti segue come un cane;
sémini capricciosa felicità e disastri,
disponi di tutto, non rispondi di niente.

Cammini, Bellezza, su morti, e di loro sorridi;
fra i tuoi gioielli l’Orrore non è il meno attraente
e, in mezzo ai tuoi gingilli preferiti, l’Assassinio
danza amorosamente sul tuo ventre orgoglioso.

Abbagliata l’effimera s’abbatte in te candela
e crepita bruciando e la tua fiamma benedice.
Cosí, chino fremente sul suo amore, chi ama
sembra un moribondo che accarezza la sua tomba.

Che importa che tu venga dall’inferno o dal cielo,
o mostro enorme, ingenuo, spaventoso!
se grazie al tuo sorriso, al tuo sguardo, al tuo piede
penetro un Infinito che ignoravo e che adoro?

Che importa se da Satana o da Dio? se Sirena
o Angelo, che importa? se si fanno per te
– fata occhi-di-velluto, ritmo, luce, profumo, mia regina –
meno orrendo l’universo, meno grevi gli istanti.

Charles Baudelaire, Inno alla Bellezza XXI da Spleen e Ideale, in I fiori del male



Il mio selfie migliore

Mi scappa la fotocamera,

che quasi il telefono cade per terra.

Nel frattempo arriva un cane,

che mi corre incontro,

ma fugge via

per evitarsi un iPhone 7 plus

sulla testa.

Il telefono parte,

scatta in movimento.

Tutto in un unico istante.

Una foto non bisogna mai cercarla,

o ci appare,

o siamo noi che capitiamo a lei.

Il mio selfie migliore.

 



Randagi

Se nei giorni di sole,
si nascondono sotto alle berline
e ogni tanto escono a prendere pigri uno sprazzo di sole.
I gatti randagi,
quando piove,
si dividono le barche e i cimiteri,
i tunnel e i tombini.
E quando uno si sbaglia ed entra
nel nascondiglio di un altro,
gli soffia
senza graffiarlo perchè sa quanto è dura,
là fuori.

Si spelacchiano solo un po’
e spariscono per giorni,
anche se oggi non sono ancora tornati,
da un momento all’altro li vedrai arrivare.
Come se nulla fosse
ci chiedono se siamo sopravvissuti
e rimangono ad aspettare una risposta,
indifferenti nel muso.


La nuit

La nuit
est empanachée
comme l’enfance.
Seulement fait
pour le bonheur de vivre.
La notte piumata// La notte piumata è come la fanciullezza.// Fatta unicamente per la felicità di vivere.//

 

 

 

 

 



La spunta grigia


10 milioni di
Ti odierò per sempre.
400 milioni di
Io comunque ti amo.
800 milioni di
Ti meriti quella puttana.

Son ultimi pensieri,
rabbie,
sintesi,
anatemi.

Rimangono sul cellulare di chi li ha spediti.
Ma se questa è solo una prova che sono partiti,
spunta sola e grigia,
la certezza che non sono arrivati.
Ma se lui o lei ti han bloccati,
I tuoi messaggi dove sono andati?

Se le spunte blu son cielo e mare,
quella grigia sa di fine
e le parole, quando rimangano bloccate,
come quelle mai dette ai morti,
van perdute.


Sulla Rinascente 2

Lo so che è già il secondo blog relativo alla chiusura della Rinascente.
E mi scuso con voi.
Ma ormai aspetto solo le pause tra scuola e vita per andare in quello strano luogo di confine tra vita e morte.
Mi fa un effetto simile allo psicologo.
Ma gratis.


La Rinascente

A Genova la Rinascente aprì nel 1920.
A Genova la Rinascente chiuderà nell’ottobre 2018.
Gabriele D’Annunzio ne ideò il nome.
Il grande magazzino nacque con l’intento di permettere un approccio democratico al lusso.
La versione italiana della Gallery Lafayette a Parigi o il Kaufhaus des Westens a Berlino.
Ma, data l’imminente chiusura, da meno di un mese, bicchieri di cristallo, posate di design, scarpe di marca, complementi d’arredo ed abiti griffatissimi, giacciono abbandonati sui tavoli.
Attaccato rimane solo il prezzo iniziale.
Una spaventosa cifra piena di zeri sovrastata da una percentuale.
Quasi tutti gli articoli sono scontati all’ottanta per cento.
Questi oggetti, che hanno passato la vita ad essere solo guardati perché irraggiungibili, ora sembrano per la prima volta terrorizzati di passare inosservati dalla folla di avventori.
Le persone si accalcano, non capiscono le offerte, fanno le percentuali con la calcolatrice.
In via Vernazza c’è un mondo di meraviglie che, il più delle volte, non servono a nulla.
D’altronde la natura del lusso è quella di essere qualcosa di inutile.
Condizione che in un fallimento spicca ancora di più.
Ma, quando gli oggetti chiamano, io non volto le spalle.
E vi esorto a fare lo stesso.
Andate a prendervi un pezzo di Rinascente ed ospitatelo nella vostra casa.
Ve ne sarà per sempre riconoscente e in un qualche modo la farà rinascere.
Donando nuova linfa al vostro arredamento, ritornerà della sua bellezza originaria.
Sono disponibili le cose più curiose e qualcosa certamente risponderà al vostro gusto.
L’importante è non lasciare morire di abbandono quei manufatti.
Di giorno in giorno, ammucchiata in quello che è diventato un grande mercato al chiuso, la materia soffre e sembra perdere la sua esclusività.
Nel mio caso, per esempio, ho potuto dar finalmente sfogo alla passione nascosta per la corrispondenza epistolare.
Ho comprato un set di sigillo e cera lacca con timbro personalizzato con il Duomo di Milano.
Userò il simbolo dello storico magazzino per dare un tocco di milanesità alle mie missive più importanti.
Ho completato con l’acquisto di biglietti raffinatissimi.
Raffigurano modelle che indossano abiti originali degli anni ’40.
Non avrei potuto chiedere qualcosa di più rappresentativo del mio gusto.
Li userò per ringraziare per le gentilezze a me rivolte e per quei pensieri che spesso mi giungono inaspettati.
Pregustando la gioia di chi li riceverà, li imbusterò e sigillerò con la mia cattedrale di cera, rossa e sontuosa.
Ora tocca a voi.
Buona Rinascente a tutti.