La dieta dell’Estathé

estateTutte le donne, prima o poi, soffrono della stessa malattia: la dieta. Spesso, il picco del malanno avviene prima dell’estate e dopo Natale, ma i sintomi possono manifestarsi in qualsiasi stagione dell’anno. Gli uomini sembrerebbero esonerati, ma non credete, anche loro stanno sempre più attenti a quel che mangiano. Per ben due volte, nel 2016, mi è capitato di uscire con uno, che mi ha guardato mangiare di gusto. E son soddisfazioni. Quindi, questo articolo, dovrebbe interessare tutti. Ecco le principali diete da me create e seguite.
La dieta dell’appuntamento
La prima mossa è fissare a lungo termine un appuntamento con il vostro oggetto del desiderio. Non essendo vicino, lui accetterà. Del domani, d’altronde, non c’è certezza. A quel punto, io solitamente compro un vestito strepitoso che mi sta benissimo ed infatti è un po’ più piccolo e per chiuderlo serve tanta sofferenza. Ci vorrebbero, per esempio, corpetti che possono essere chiusi solo da una squadra di abili cameriere ottocentesche. Ed io, invece, posso chiedere aiuto solo ai fattorini sudamericani, per altro bravissimi, che girano nei corridoi di via Venti. Senza dimenticare che, con quel tipo di abiti, bisogna evitare tassativamente di piegarsi. Lo strappo, in DATE DAY, equivale a farlo tornare immediatamente nelle braccia ossute della sua ex anoressica e non vederlo più. Passato l’appuntamento e, nel migliore dei casi, tolto il vestito in compagnia, si può ricominciare allegramente a strafogarsi.
La dieta dell’influenza
Questa è perfetta per chi lavora, come me, con i bambini. Quegli esserini meravigliosi, sono soggetti a pestilenze intestinali che combattono in tre-quattro ore. Dopo quel piccolo lasso di tempo, ottimo per attaccarti la qualsiasi, stanno già mangiando un gelato triplo gusto e tu invece ci metti due settimane a ritrovare una strada che non sia quella dalla camera da letto al bagno.
Ed infine, la mia preferita, creata in realtà, da un genio di uomo.
La dieta dell’Estathé.
Ogni volta che hai fame, bevi un Estathé. Ogni vota che ti senti grassa, Estathé. Sostituisci, dunque, ogni pasto con un Estathé. La dieta, molto estiva, è semplice da seguire: la teina tiene su il fisico e il gusto straordinario della bevanda sostiene il morale. Va bene sia nella variante limone, che pesca. Da evitare i gusti strani di ultima generazione, tipo Karkadè o Fruit, non perché non vadano bene a livello calorico, ma perché veramente cattivi.
Ecco, queste le mie preferite. Peccato che non funzionino. Ragione per cui, ho deciso di andare dal dal Dott. Morte, da me soprannominato così, dato il basso numero di calorie che permette giornalmente.
Appena entrata, gli ho detto “Doc, mi faccia scomparire..” E lui, a tono: “Cara, non sono un mago, ma un dietologo.”
Non sei male, dott. Morte, sai stare alla mia ironia e non è poco, ma sappi, che se la tua dieta non funziona si torna all’Estathé.


Ragazza mia

mandateliRagazza mia,
Tu che sei single e cerchi qualcuno che ti offra qualcosa al bar, ma non sai più come fare, dato che, senza il passaggio obbligato dei social network (Tinder meglio, FB vecchio), non ci si abborda più.
Tu che sei stanca di dover aspettare almeno un’ora e quaranta prima di rispondere ad un wuozap di uno che ti piace, perché è così che si fa.
Tu che lamenti che la vita da single faccia schifo.
Tu che dici che ormai, con un ragazzo, si esce solo più giusto per.. E che dopo, la prassi è ignorarsi almeno per quattro giorni per far vedere quanto non te ne freghi niente dell’altro e quanto la vostra era solo un’uscita amichevole. Che voi abbiate fatto sesso da urlo o che abbiate giocato a ping pong. Che siate scappati a Parigi insieme o che abbiate fatto un apericenone. Identico.
Tu che lamenti di non poter chiedere due uscite di fila e, soprattutto, che se il primo messaggio l’hai scritto tu, non puoi certo riscriverne due vicini.
Ragazza mia,
intanto mi rincuora la tua giovane età. Io che i 22 li ho passati da un po’ (anche se non da così tanto) potrei, per stare al passo coi tempi, condividere tutto quello che hai scritto.
Ma ho delle dritte per te. Sintetiche come la nostra epoca moderna, da te tanto odiata, richiede. Ci sono arrivata col sangue e senza comunque risolvere molto. Ma sinceramente, e non lo trovo poco, mi sento soddisfatta di quel che ho o nel peggiore dei casi, di quel che cerco.
1)      Coltiva il tuo progetto. La parola è odiosa e molto contemporanea come situazione, anzi meglio situa, ci sta dentro, aperisushi, o il più colto resiliente, ma rende l’idea. Ne hai sicuramente uno. E se non lo hai, trovalo. Qualcosa che ti dia la voglia di svegliarti il primo maggio da sola, anche nel caso sia una domenica di pioggia. Ballo, canto, farfalle, arredamento. Non importa cosa, importa come. Ti rafforzerà maledettamente e anche chi stai cercando, lo noterà.
2)      Punta bene. Tutte le epoche, non solo quella moderna, sono piene di idioti. Oggi hanno solo più possibilità di esprimersi, come diceva il buon vecchio Eco. Ma ci sono sempre stati. Ignorali. Fai finta che non esistano. Ironizza. Ma intanto cerca: lì in mezzo c’è qualcuno di diverso. Impegnato, il più delle volte, ma diverso.
3)      Nel caso tu abbia trovato quel che cerchi, io, per esempio, per vincere il mio vuoto valoriale alterno gli Adolf Hitler ai Che Guevara (che per tante cose erano simili), non ti scoraggiare al primo insuccesso. Se parli con sincerità e non stai alle regole del gioco, prima o poi, quantomeno, ti noterà. Prima o poi.
4)      Verità e onestà pagano. Ma non subito. Come quei capi che costano tanto e al prezzo di uno da H&M ne compreresti 7, ma poi ti durano per sempre. Se fosse facile, bella, non sarebbe per sempre.
5)      Se non funziona, fregatene e continua a lavorare su te stessa. C’è tanto lavoro da fare. Comunque.
Resisti. I sogni non passano di moda, neanche nell’epoca moderna.
Tua,
Minavagante
(in risposta all’articolo http://www.donne.co/perche-gli-appuntamenti-moderni-fanno-schifo/)

 


Bignami di seduzione

seduzioneRicercando la tessera elettorale mi capita sempre di perdermi nella mia libreria tra spartiti, poesie, diete Dukan, bambole di carta e scontrini. Ma questa volta mi sono dovuta far strada tra…
Le regole, Come entrare nel suo cuore senza uscire di testa, Bella, ricca e stronza, Dimentica i due di picche diventa un asso di cuori, Tu lo fai girar, Io non soffro per amore, Come amare un uomo difficile, Il fascino della seduzione, Fallo soffrire 3.0, Tattiche d’amore.
A parte i soldi spesi per questa piccola biblioteca, che se fossero serviti a qualcosa sarebbero quelli usati meglio, questi libri sono utili? Lo scoprirete voi stessi. Solo per oggi e per il fortunato pubblico di Venti al venti comporrò:
Il bignami della seduzione
L’autrice: Vista la precedente bibliografia sull’argomento, completata anche da studi di psicologia, una tesi in PNL, una sulla femme fatale ed un nutrito c.v amatoriae, se non si dice un’esperta sull’argomento è solo per modestia. Inoltre, la Minavigante adora i formati bignami, di cui faceva largo uso al liceo classico.
Capitolo 1 A chi è consigliato questo libro.
A chi è innamorato di qualcuno che non ricambia.
A coloro che anelano qualcuno già impegnato in altra relazione. A detta dell’oggetto del desiderio la suddetta è in esaurimento, complicata, ormai al termine, ma in realtà è indissolubile, profonda e a rilascio prolungato (come gli antistaminici). Per capirci, se dalla vostra amica del cuore vi siete sentiti dire spesso: “Non la lascerà mai“.
Capitolo 2 Playlist per il vostro Ipod. (Dalla musica si prendono gli spunti migliori)
Ballata dell’amor cieco Fabrizio De Andrè, Dillo alla luna Vasco Rossi, Teorema, Marco Ferradini, Oro, Mango, Billie Holiday discografia completa.
Capitolo 3 Le due tecniche a confronto
Tecnica 1: Chi non mi vuole non mi merita.
Non rivolgete mai per prime la parola ad un uomo e non invitatelo a ballare. Non fissatelo e non parlate troppo. Non telefonategli e richiamatelo solo di rado. Concludete sempre per prime gli appuntamenti. Non precipitatevi a letto con lui.
Tecnica 2: Chi la dura la vince.
Diventate sue amiche. Adulatelo sulle sue qualità. Siate le prime a mostrare l’interesse per l’altro. Non lasciatevi prendere dall’impazienza. Siate costanti nelle attenzioni. Diventate un’abitudine. Siate tenaci. Malgrado non abbiate risposte immediate, tenete duro.
Non precipitatevi a letto con lui.
Capitolo 4 Conclusioni
Come potete notare, a parte l’assunto che io chiamo della nonna e che è sempre vero:
Non precipitatevi a letto con lui,
le due strategie sono opposte. Dunque? Bisogna capire se l’uomo a cui miriamo appartenga alla categoria uno o due. Ma per quello rimandiamo al prossimo
L’esperta comincia a pensare che molto dipenda dalla fortuna. O gli piaci dall’inizio o non c’è tattica che serva. Lo rincorrerai finché ti piacerà, ovvero finché non guarirai. Un po’ come fosse un influenza che si può riprendere tutte le volte e a cui non c’è né antidoto, né vaccino. Il segreto dell’autrice, però, è che una volta che te lo sei tolto dalla testa, sarà lui a cercarti. Strano, ma vero, è quasi sempre così.
Peccato che sia inutile, dato che ormai non lo vuoi più.


L’appuntamento

l'appuntamentoHai aspettato tanto le vacanze. Durante quelle avrai un appuntamento, quello che non si dimentica, la serata speciale che aspetti da un po’. Quella notte matta in cui bevi e piangi e baci. Vai a fare la manicure, non dai soliti cinesi, ma da una con mille piercing che ti ferisce togliendo una pellicina in profondità. Fai finta di niente: chi bello vuole apparire un pochino deve soffrire. Ti compri un vestito a fiori, che a lui gli piacciono tanto, anzi due, forse tre. Quando sceglierai cosa metterti, li butterai in aria come le camicie del grande Gatsby, che quel passo ti piace tanto. Poi la piega, le scarpe, le calze, la crema, il profumo.. l’attesa del piacere, non è essa stessa piacere? Ricordatela, cara, questa che ti servirà. Arriva il grande giorno, è mattina, nessuna telefonata. Ma dormirà..Passano le ore, fai altre cose, è già pomeriggio, si sa come sono gli uomini. Ti chiamano all’ultimo. Per non dimostrare che a te ci pensano, ci tengono. E allora prova a farti un riposino, ma sei troppo agitata….Quindi ascolti musica, leggi le parole delle canzoni, reciti poesie. Son le sette, ma che succede? La piega comincia un po’ a rovinarsi, allora ti passi nervosamente la piastra, devono essere lisci, ma non perfetti come nelle pubblicità. Le otto e mezza, le nove… da un paio di ore ti scrivono messaggi: familiari, sconosciuti, amiche che si son trasferite all’estero, videomaker a cui devi dei soldi, Tim, Vodafone, Tre. E tu sei Wind. Ad ogni suono un sobbalzo, tanto che cominci a dirti che è il momento di pulire la casa, buttare via le caramelle vecchie, riguardare quella cosa che avevi scritto anni fa, cucinare anche se non sei capace. Magari è meglio se ti cambi, il vestito a fiori deve rimanere fresco e pulito. Sono le undici, la casa è impeccabile. A questo punto cominci a farti delle domande, il cellulare funziona, ma lui avrà avuto certamente un contrattempo. Qualcosa è andato storto. Non in te, è ? Cosa credi? Tu sei perfetta e lui non vede l’ora di vederti, è solo stato bloccato da un impegno improvviso. Allora rimettilo il vestito a fiori e sul letto prova a pensarlo, vedrai che ti scrive ora, ti fa una sorpresa. Una bella sorpresa.


Maledetta primavera

p a“Per innamorarsi basta un’ora” cantava Loretta Goggi.
Lei forse è la più pop tra le responsabili dei miei guai di donna. Gran parte del genere femminile viene caratterizzato da un’emotività un po’ problematica: stati ansiosi alternati a depressione, costruzioni di castelli in aria, illusione immotivata e quasi immediata nei confronti di maschi che non hanno neanche a fuoco chi siamo. Io in particolare sono romantica, di fronte agli uomini non so tacere e basta un breve colloquio per capire che custodisco dentro il cuore il sogno di un matrimonio a cinque stelle. Insomma potrei scrivere il manuale Come farli scappare in meno di mezz’ora. Qual è la causa di questo? Come sempre natura e cultura. La natura è DNA e se non nasci femmina Alfa e quindi sfacciata, bugiarda e sicura di te come Baby K non ci puoi fare niente. Per cultura intendo le cose che ci sono state raccontate principalmente da uomini che avevano l’intenzione di infinocchiarci. E ci son riusciti benissimo. Tipo che uno si innamora di noi per come siamo.Ma analizziamo solo alcuni di questi modelli di donna emotiva e credulona e super fortunata.
1) Il brano Maledetta primavera è stato scritto nel 1981 da Gaetano “Totò” Savio. Trama: una ipotetica primavera dell’anima risveglia i sensi di Loretta che si innamora di un perfetto sconosciuto. Lui probabilmente nella testa, come tutti gli uomini, ha la partita, un’altra donna e cosa mangerà per cena. Lei invece tra vino bianco, fiori e vecchie canzoni mette le basi per un sogno erotico che al mattino diventa un poema. Come direbbe Mike Buongiorno, pace all’anima sua, “niente di fatto”. Sembrerebbe tutto nella testa di lei. Cosa che risulta chiara nel verso “Se per errore chiudi gli occhi e pensi a me”. Ma se nella canzone questo status sembra una cosa bellissima, nella realtà corrisponde a quando hai dato il tuo numero di telefono a lui e stai ancora aspettando che ti chiami. L’agonia.
2) Il secondo personaggio chiave del mio personale guaio di esser donna proviene dalla lirica. Il melodramma è il locus amoenus per noi ragazze: sedotte, abbandonate e suicide diamo il meglio di noi. In particolare vorrei parlare di Tosca. Nel capolavoro di Puccini la giovane donna si innamora del bel Cavaradossi: un artistoide che le racconta più balle che altro. Nel frattempo c’è un certo Scarpia, ministro della polizia pontificia, che è pazzo di lei. Naturalmente Tosca di questo non ne vuole niente, straparlando sul fatto di voler vivere d’arte e d’amore (?) Perché dobbiamo dipendere sempre da personaggi così? Cioè se abbiamo a disposizione l’ufficiale della polizia pontificia perché dobbiamo passare una vita a litigare perché il nostro moroso nel quadro dipinge una mora quando siamo bionde?
3) Cenerentola. La provenienza è popolare, ma se volessimo usare come fonte la versione dei fratelli Grimm guarda caso sono uomini. La bella fanciulla è una sguattera, ma dato che l’abito fa il monaco, indossando la mise gran ballo, fa innamorare il principe. Già io avrei rovinato tutto raccontandogli la mia storia mentre ballavamo. Lei almeno sta zitta, ma correndo si perde la scarpina. A quel punto il riccastro sa che numero calza di piede e quando scopre che è una poveretta la sposa comunque. Nella realtà sarebbe scappato. In più, non prendendosi neanche la responsabilità dell’accaduto, l’indomani le avrebbe scritto un sms con questo testo:”Scusami, sei troppo per me e temo che mamma non sarebbe d’accordo”.
Chi è che lo ha inventato il principe azzurro? Io scommetterei un uomo. E se posso permettermi un criminale. Principi ne ho trovati pochi, per non parlare di azzurri il cui numero ammonta a zero. Quindi, una soluzione? Conviene riscrivercele noi le nostre storie. Le nostre canzoni. I nostri sogni. So che è difficile, ma bisogna sforzarsi. Poi a teatro è consentito sognare, piangere ed immedesimarsi, ma la realtà è purtroppo un’altra cosa. Maledetta primavera.


April in Paris

aprile_a_parigi…Non ho mai conosciuto il fascino della primavera,
non l’ho mai incontrata faccia a faccia
Mai pensato che il mio cuore potesse cantare
perso in un caldo abbraccio…
Il mio locale preferito a Parigi è circondato da castagni in fiore, come nella canzone: oggi tra essi filtrano i raggi di un sole incerto.
Quella di Madame Fleurie è una trattoria.
Questa bellissima donna è la cameriera e moglie del proprietario. Presenta i piatti ai clienti mostrando una lavagna dove è scritto in bella grafia il menu. Madame ogni giorno sfodera un tailleur diverso.
Lei, per la mia gioia, rende falso il detto: Mangiare non è Chanel.
Ogni volta che vado, annoto sul mio quaderno cosa indossa.

Venerdi’ 18 Aprile.
Competo giacca e gonna con baschina laterale.
La giacca ha un micro dettaglio animalier ai bordi.
Sandalo allacciato dietro.
Anello nero, rotondo.

Sabato 19 aprile

Completo giacca e gonna nero.
Le spalline della giacca riportano un leggero voulant.
Cintura sottile nera di vernice.
Camicia di seta con riga orizzontale bianca e nera.
Scarpa chiusa nera.
Madame é il mio aprile a Parigi.