conchitaChi mi conosce sa che non amo uscire il sabato sera, lo reputo il Capodanno settimanale e dunque tendo ad esorcizzarlo in un cinema condividendo con le neo famiglie la gioia del primo spettacolo.
Chi mi conosce sa che amo il festival di Sanremo. Ma se c’è qualcosa che amo più del festival di Sanremo, quella cosa si chiama Eurofestival.
Cioè, veramente, ora si chiama Eurovision Song Contest, che però è un po’ come la coppa dei campioni, che ora si chiama Champions League e la Coppa Uefa, che ora si chiama Europa League. Pomposismi postmoderni. 

L’Eurofestival                                 Il Festival di Sanremo 

Il palco è smisurato                            Il palco è minuscolo malgrado                                                                                                                        l’abilità degli scenografi

Solo canzoni e bandiere                    Poco spazio alla musica

I vestiti delle donne

Euro  ricordano i vecchi modelli americani che trovi nei mercati dell’usato. Risultato: un’epidemia di principesse Sissi (che guarda caso ieri era il Falso Competitor di Rai Uno)
Sanremo  gli abiti sono veramente all’ultimo grido (a parte la Maria Nazionale e il suo classicismo adorabile)
In generale
Sanremo  è uno spettacolo all’insegna della grande musica italiana con ospitate super internazionali (più o meno)
Euro siamo in un vero e proprio RisiKo Europa! che a che fare con la geopolitica sia nella scelta della scaletta per paesi confinanti, che nelle bandiere costruite prima di ogni esibizione e soprattutto nel cocktail tra melodie tradizionali greche e nordici gruppi di unni amanti dell’ heavy metal
Ma veniamo ai protagonisti dell’ Eurofestival 2014
L’uomo criceto che girava nella ruota della coreografia ucraina
Un bielorusso che era un mix tra Bublè e Robin Thicke
Innumerevoli copie di Celine Dion
I simpatici Teletubbies islandesi
Un armeno intimista con occhiaie e cappotto
Il buon montenegrino affetto da gigantismo (che cantava in lingua originale)
Le porno contadinelle polacche
Dei greci che saltavano sul tappeto elastico
I Francesi del Gioca Jouer col tema dei baffi
Le inquietanti gemelline russe
La fata cattiva delle favole slovena
Lo svizzero country
E gli olandesi Kalos kai Agathos
Se posso evitare di parlare di Emma, preferirei.
Malgrado tutti questi fantastici personaggi, solamente l’arrivo di Conchita Wurst con il suo stupendo abito champagne ha scatenato l’anima meravigliosamente trash e colta dell’Eurofestival.
Una regina, proprio come Olga Rofìderick in Freaks, capolavoro del cinema diretto da Browning.
Era quasi una sposa, tanto da riportarmi alla mente la splendida, ma molto meno intonata Donna scimmia dell’omonimo film di Ferreri.
Quale sabato sera può essere migliore?

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