Della mia casa


Della mia casa
Non ho muri
Soffitti, pavimenti.
Della mia casa posseggo le
rondini sopra di me all’aperitivo,
la pioggia ritmica sull’ardesia
quando nel letto ancora albeggia,
le campane della domenica come orchestra, tra gli intervalli del centro storico.
Un limbo di mare
Che di più non se ne può avere.
E quei pini marittimi
Le cui teste, ora paiono piegate,
Ma rimarranno il talamo del nostro amore.