Un tramonto da un euro


Giravo, quando ancor si poteva, per via Balbi proprio all’imbrunire.
E, come capita spesso, il mio occhio è stato attirato dalla bellezza del cortile di Palazzo Reale.
Il sole stava per tramontare e chiesi, con modi gentili, al portiere:
“Posso andare a vedere il tramonto?”
Lui mi rispose: “Certo”
Ero già quasi dall’altra parte, quando però aggiunse:
“Ma costa un euro.”
Me ne stavo andando stizzita, ma ricordai di essere a Genova.
In fondo non era così tanto per:
delle nuvole di zucchero filato,
uno stagno di ninfee nel buio,
delle palme a incorniciare lo spettacolo,
e, soprattuto le gru del porto, a rivendicare il diritto del color tramonto.
Tutto questo stratificato come una torta nuziale, da un euro a porzione.


I gatti del muretto

Tutti i giorni i due gatti si incontrano in questo posto.
Si guardano ognuno dal proprio muretto.
È un appuntamento il loro: silenzioso, fissato, abituale.
I felini passano il ritrovo quotidiano, così, a rimirarsi.
E aspettano tutta la giornata perché avvenga quel momento.
Però, ogni volta che arriva sera, litigano.
La gatta miagola perché desidera che lui venga a vedere la sua tana.
Il gatto miagola perché non ha nessuna intenzione di spostarsi.
La gatta miagola perché vorrebbe che lui la portasse da qualche altra parte.
Il gatto mi
agola perché vorrebbe godersi, da lì, l’imbrunire insieme a lei.
Ma tutta questa acrimonia deriva solo dal fatto che sono dispiaciuti di salutarsi. 
Un miagolio dopo l’altro, uno screzio che segue quello precedente, finché il gatto non si presenta più al loro rendez-vous.
La prima volta la gatta pensa che lui non sia potuto venire.
Il giorno dopo, in cui succede la stessa cosa, lei crede che sia un po’ influenzato e quindi non sia uscito.
Il successivo è certa che abbia dovuto lavorare fino a tardi.
E così con la pioggia, con il vento e con il sole la gatta rimane sempre lì, dalla sua parte del fossato, ad aspettare che il gatto si rifaccia vivo.
Ma non dubita mai, nemmeno un istante, che lui non verrà più.
Che si sia stancato di lei.
Che abbia cambiato muretto.
Perchè non può essere la sola a volerlo vedere tanto.
Certe cose, quando sono così forti, si desiderano in due.
E infatti una mattina, di punto in bianco, dopo molto tempo il gatto torna.
In una bella giornata di sole quando il cielo è azzurro.
Nessuno dei due parla all’altro di cosa sia successo, né allora, né nei periodi a seguire.
Tutti i giorni i due gatti si incontrano in questo posto.
L’unica cosa importante per lui è rivedere la gatta e l’unica cosa importante per lei è rivedere il gatto.


Le giornate del cinema muto di Pordenone


Nelle sere della scorsa settimana ho cenato con Oliver Hardy, ho fatto diverse chiacchiere con Brigitte Helm davanti ad un cordiale, ho pianto per amore insieme a Mary Pickford e ho riso a crepapelle con Stan Laurel.
Finito di studiare, chiuse tutte le luci, azionata la cassa Bluetooth mi sono messa a sognare, immersa nella magia del cinema Muto.
Devo ringraziare in qualche modo la pandemia se quest’anno ho potuto accedere via streaming alle giornate del Cinema muto di Pordenone.
Ad ottobre mi è impossibile raggiungere la città friulana dati i molti guai di ogni inizio dell’anno scolastico.
Ma questa volta è stato come se fossi lì e ve lo racconterò nelle mie storie..

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