Io non spalo, ma compro

angeliGiovedì 9 ottobre 2014. Via XX Settembre 20 ore 22. Interno notte.
Questa sera non esco, no. C’è Basic Instinct su Iris, il ciclo Douglas Dinasty ed io lo amo lo sguardo di Michael. Tra rompighiaccio, gambe accavallate e Jack Daniels ad un certo punto salta il mio satellitare. Dio come la manda, penso. Nessun problema, non rubo più internet al vicino. Mi butto sullo streaming del film quando
Vuoi migliorare le tue prestazioni sessuali?(bé..)
Hai vinto un milione di euro
Cuccioli di dobermann gratis (manco mi pagassero)
Capisco che solo l’ospedale Maggiore guarirà il computer da tutti questi virus. Ma ne è valsa la pena, tra Michael e Kirk non saprei chi è più sexy. Peccato che proprio mentre non si capisce se Sharon è colpevole o no salta la corrente.Sta succedendo qualcosa di strano. Mi auguro non sia quello che penso. Cerco una candela, apro la porta d’ingresso, la luce di sicurezza del piano è attivata, gli ascensori parlanti tacciono, sono saltati, la luce non basta, per fortuna ho accendini ovunque, anche se non so perché sono anni che dico di aver smesso di fumare. La graziosa candela bianca coi fiori non si trova, il silenzio combatte contro la pioggia che accende la stanza ad intermittenza. Mi addormento con difficoltà e con lo spioncino aperto perché ho paura, come i cani a Capodanno.

Venerdì 10 ottobre, Via Venti Settembre 20 ore 10. Esterno giorno.
Un morto. La disperazione, le strade semivuote, negozianti contro giornalisti, giornalisti verso negozianti, negozianti e giornalisti contro il sindaco. Gli oggetti si nascondono sotto il fango, come fosse neve. I racconti della gente, il cielo che sembra divertirsi da lassù come guardasse da diciassettesimo piano dello sky-scraper di Brignole.
Il Bisagno continua ad esondare su Facebook, milioni di volte. Sempre uguale. E’ comunque un déja vù e rispetto al novembre 2011 manca solo la voce di Maini. Anche se sono certa che da qualche parte se la sta prendendo con il presidente degli yogurt.
Stasera tutti nelle case con la paura del Mostro a guardar le televisioni come in una canzone di Vasco cantata dalla Mannoia.

Sabato 11 ottobre, Via XX Settembre 20 ore 10. Esterno giorno.
Sono arrivati dei giovani: sono belli e sporchi. Spalano come dei disperati. Nelle poche pause alcuni si fanno i selfie, altri cercano di cuccare, ma mi piace anche questo. Comunque non mollano la pala, come se finalmente potessero fare qualcosa, avessero il loro riscatto dalla fama di mammoni, lazzaroni, mantenuti.
Come ci si comporta con un Angelo? A Genova lo si ringrazia, gli si offre il caffè. Ed io? Io compro.
10 euro di focaccia da Mario. Prendo un’Angela carina e magra e le dico:  “Per te e gli altri ragazzi che lavorano” Le si piazzerà sui fianchi? Comunque poi li brucia, dai…
50 euro di monili in una oreficeria alluvionata.
75 euro di vestiti infangati.
Io non spalo, ma compro.
Certamente non è molto, forse non è abbastanza, ma è quello che posso fare per la mia Venti Settembre bagnata.
Ma la pioggia sta ricominciando a battere forte…