Il mio primo albero di Natale

lalberoIo non faccio mai l’albero di Natale.
Nel mio appartamento ci sono delle lucine colorate fisse tutto l’anno che bastano e avanzano per creare atmosfera.
Era ancora una giornata soleggiata di novembre quando l’ho visto per la prima volta.
Aveva fiori al posto delle decorazioni.
Rose di maggio dai petali rosa antico o beige tortora che contrastavano col sempreverde tipico dei rami dell’abete natalizio.
Da quel primo incontro, infatti, non l’ho più dimenticato, ma, per evitare quel negozio, mi convincevo:
Comprare l’albero di Natale da sola è triste.
Con il costo di solo 5 fiori prenoto un massaggio detox e anticellulite post scrutinio.
La casa è troppo piccola: scusa, peraltro, valida per batterie, gatti, tappezzerie e tapis rulant.
Magari parto per le vacanze di Natale e nemmeno me lo godo.

Alcuni giorni fa essendo l’Immacolata, giorno dedicato alla Santa Maria Vergine e all’edificazione ed addobbo dell’albero di Natale, ho ben pensato di tapparmi in casa per evitare la vista di:
Alberi racchiusi in bianchi scatoloni rettangolari con tutti i rami appiccicati che non vedono l’ora di essere aperti ed addobbati.
Uomini e donne che trascinano i suddetti scatoloni per la città a volte sorridendo, ma principalmente imprecando in mezzo al traffico pedonale.
Abeti di ogni colore e dimensione nelle vetrine del centro che sembrano chiederti come cuccioli abbandonati:
“Ma tu ce l’hai l’albero di Natale?”
Pini silvestri festosi in mezzo alla strada che, avendoti riconosciuto, ribadiscono:
“Ho capito bene, tu non possiedi l’albero di Natale?!”
Ho evitato anche di mettermi su fb perché sarei stata assalita da:
Foto e video di gatti che assaltano gli alberi in questione distruggendoli e ricordandomi che non posseggo un albero di Natale, ma nemmeno un gatto che lo assale.

Insomma ero stata brava.
Ma ieri, con la mia spesa, sono passata ingenuamente dalla portineria dove le guardie giurate del mio palazzo, insieme alle loro bambine, decoravano l’albero.
Quello sotto al quale ogni anno metto la mia letterina per Gesù Bambino.
Quello che una notte ho aperto i pacchetti per vedere cosa ci fosse dentro.
Quello che ha sempre risposto egregiamente alla mia ricerca dello spirito del Natale.

La vista di quell’albero, 90 euro in meno nel portafoglio, un’ora del mio tempo, un’amica che mi ha aiutato a portarlo ed un’altra ad addobbarlo, sono bastati a farmi fare il mio primo albero di Natale.